EMDR

L’Eye Movement Desensitization and Reprocessing, ovvero la desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari, è un metodo psicoterapeutico strutturato e scientificamente validato per l’elaborazione dei ricordi traumatici.

Esistono diverse forme di esperienze potenzialmente traumatiche a cui può andare incontro una persona nel corso della vita. Esistono i “piccoli traumi” o “t”, ovvero quelle esperienze soggettivamente disturbanti che sono caratterizzate da una percezione di pericolo non particolarmente intesa. Si possono includere in questa categoria eventi come un’umiliazione subita o delle interazioni brusche con delle persone significative durante l’infanzia. Accanto a questi traumi di piccola entità si collocano i traumi T, ovvero tutti quegli eventi che portano alla morte o che minacciano l’integrità fisica propria o delle persone care. A questa categoria appartengono eventi di grande portata, come ad esempio disastri naturali, abusi, incidenti etc.

Tratto da http://emdr.it/

L’EMDR si basa sul modello teorico definito Adaptive Information Processing (AIP) di Shapiro (1995), secondo cui la patologia è legata a ricordi non elaborati correttamente sia che si tratti di “t” o “T”. Questa mancata elaborazione è causata dalle risposte biochimiche (adrenalina, cortisolo, ecc.) elicitate dall’evento traumatico che bloccano il naturale processo di integrazione delle informazioni in una rete neurale isolata.

Attraverso la stimolazione alternata degli emisferi cerebrali con movimenti oculari guidati dal terapeuta, viene riattivato il naturale processo fisiologico di elaborazione del ricordo. L’evento traumatico non viene perciò rimosso o dimenticato, quanto più viene integrato in modo funzionale nell’esperienza della persona.