Psicoterapia cognitivo-comportamentale

La terapia cognitivo-comportamentale è un trattamento psicologico validato scientificamente finalizzato alla riduzione della sofferenza emotiva ed al miglioramento della qualità di vita della persona attraverso un percorso di consapevolezza e cambiamento.

La sua efficacia è provata scientificamente su un’ampia gamma di disturbi e in particolar modo su depressione, attacchi di panico, fobie, fobia sociale, ansia generalizzata, disturbo ossessivo compulsivo, disturbo post-traumatico da stress. La sua efficacia si estende anche a problemi relazionali, di scarsa autostima, di assertività e di gestione dello stress.

Secondo la teoria su cui è basata la terapia cognitivo-comportamentale, l’origine del disagio psicologico risiede in schemi di pensiero e comportamento disfunzionali appresi nel corso della propria storia di vita personale. Con la terapia tali schemi vengono prima identificati e poi modificati attivamente con l’apprendimento di nuove modalità di risposta. Una delle principali tecniche impiegate è l’ABC, utile ad identificare e distinguere le diverse componenti di una situazione problematica: l’evento scatenante o antecedente (A), il pensiero (B) e le conseguenze disfunzionali (C). Lo scopo della tecnica è quello di aumentare la consapevolezza della persona, sostenendola nella modifica attiva delle proprie interpretazioni e comportamenti. 

Il percorso di terapia varia in base alla gravità della sofferenza emotiva (da un minimo di sei mesi a due anni o più) e prevede una fase iniziale di valutazione accurata del problema a cui segue una fase di condivisione degli obiettivi e dei metodi ed infine una fase di trattamento. Le sedute sono a cadenza settimanale e durano 50 minuti.